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Il comodino e il segno dei tempi
Ha sempre avuto un fascino su di me, il comodino. Da piccola passavo ore a frugare in quello di mia madre. Era una sorta di forziere, di scatola dei tesori. Conteneva tantissime cose interessanti: cartoline, gioielli, preziose penne, qualche spilla. Ma soprattutto ricordi. Poi ne ho avuto uno mio, era il posto dove mettevo le cose più importanti. Il diario, le foto, i biglietti del cinema e i fogliettini che scrivevo con le amiche del cuore, praticamente i precursori degli SMS. Guai ad avvicinarsi. Se inavvertitamente il cassettto si apriva velocemente si sfilava e cadeva, e con esso miriadi di oggetti. Era la volta buona che ritrovavo cose che cercavo da tempo. Oggi guardavo il…
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Déjà vu. E non è un francesismo.
Credevo di peggiorare di giorno in giorno. Scordo sempre tutto, e ricordo sempre meno. Do colpa al fatto che ormai demando la memorizzazione ai miei amati device informatici. Ma appunto credevo. Fino a stasera. Quando ho preso il telefono per chiamare mio fratello, e il ricordo di un evento, accaduto circa un anno fa, ha cominciato a farmi tremare la mano. Lei, la memoria emotiva, ricorda tutto!! Non è come quella sbadata della mia memoria cognitiva. Lei, perfida, silenziosa è ancora bella arzilla. Non ha demandato a nessuno il suo compito. Lei… ricorda!! ps. meglio così dai! Vuol dire che sono viva!