
Things I’m going to miss about Dublin

E così è arrivato Settembre, poi è arrivato anche il corriere con i nostri novanta pacchi a decretare la fine del nostro trasloco e l’inizio della nuova vita in Italia.
L’entusiasmo non è come quello di ricominciare da capo in un posto nuovo, però di nuovo ci sarà una casa grande tutta nostra e tutta per noi e due nuovi componenti della famiglia.
Lasciare Dublino non è stato facile, andavamo ancora d’amore e d’accordo, ci siamo dovute salutare a malincuore. Succede così quando ti ritrovi a vivere in una città perché la vita ti ha portato lì, e per lo stesso motivo ti riporta a rimpacchettare tutto e prendere l’ennesimo aereo.
Dublino è una città , una capitale accogliete, a misura d’uomo. Piena di giovani e famiglie provenienti da tutte le parti del mondo. Persone di buon umore – a parte qualche irlandese disilluso dal post boom – fiduciose nel futuro.
Una città che offre tanto anche sotto l’aspetto culturale e paesaggistico, un peccato che i turismi si limitino alla trilogia Guinness-Leprechaun-Temple Bar.
Ho cercato negli ultimi giorni di fare tutto quello che mi è sempre piaciuto fare in questi ultimi due anni. Ma mi mancheranno di certo:
- il nostro appartamento in Wellington place, in puro stile georgiano, arredato con stile dalla landlady
- il playground di Herbert Park
- le papere e il laghetto di Herbert Park
- l’organic market del sabato al Dublin Food Co-op
- i toddlers playgroups
- l’irish butter
- i National Botanic Gardens
- il litorale di Sandymount
- le colazioni la domenica mattina all’Harry’s Café di Dun Laoghaire
- la piccola spiaggia e il martello tower a Sandycove
- le drop-in lessons alla scuola di yoga a Ranelagh
- l’arrivo della primavera e i daffodils
- i tavolini all’aperto e i dolci del Cake Café
- il pastrami melt da Bagel Factory
- la Science Gallery (anche se rimarrò iscritta alle sue simpaticissime newsletter)
- le consegne e le ricette di Home Organic
- le lunghe sere d’estate trascorse al parco o in riva al mare
- il Powerscourt Centre e i suoi negozi, ma anche i Powerscout gardens con il Café di Avoca.
- le passeggiate lungo il molo di Dun Laoghaire
- l’innocent smoothie e i donats da Tesco
E forse molto altro.
Come tutte le amiche e gli amici che ho incontrato in questi due anni, le mamme di Ballsbridge e soprattutto le girls night out con il gruppetto di mamme italiane.
Ps. lo spunto per questo post mi è stato dato da Sarah, anche lei expat italiana a Dublino ancora per poco.


5 commenti
LaLui
Dimenticavo:
– i Family Day Out
– i Festival all’aperto
bacco1977
Ciao la lui.
Ho sempre seguito il tuo blog. Credo di aver commentato una sola volta.
Hai descrittov eramente bene la citta’, segno che l’hai vissuta bene e che ne hai assaporato lo stile di vita quieto, ma a tratti anche frenetico (specie nei weekend!).
Un saluto da chi ci vive da oltre quattro anni
Slan
Bacco1977
LaLui
Un saluto a te Slan. Con la scusa del bimbo piccolo sono uscita raramente la sera nei weekend, in effetti la città di trasforma.
La domenica mattina invece è davvero troppo tranquilla e deserta, dai centri commerciali al parco. Ci siamo sempre chiesto cosa facessero gli irlandesi la domenica mattina.
Grazia
bel post, ti trasferisci e non hai bisogno di trovare 300 difetti di Dublino per poterti convincere di piu’ che fai la cosa piu’ giusta; come vedo invece fare spesso da persone qui intorno a me.
In bocca al lupo per tutto in Italia.
domanda: in che parte d’Italia ti trasferisci?
Ciao,
Grazia
Luigina Foggetti
@ Grazia: Crepi il lupo! Mi trasferisco a Desenzano del Garda, dove sono nata, ma nel’entroterra, in mezzo ai vigneti.