
Paese che vai usanza che trovi #4: lo svezzamento (the weaning)
Domani inizia lo svezzamento del piccolo erede.
Mi son documentata chiedendo a nurse irlandesi, pediatri italiani, mamme irlandesi, manuali inglesi, guide statunitensi. Ho comprato pure il libro della Annabel Karmel, un mito da queste parti.
Ecco il sunto, svezzamento prima settimana, si inizia in entrambi i casi sostituendo il pranzo di mezzogiorno.
Gli irlandesi fanno così (simile al metodo inglese): si introduce un cibo alla volta, quindi:
– giorni 1 e 2: 3 – 4 cucchiai crema di riso (preparata con latte) + breast o bottle
– giorni 3 e 4: purè di patate o carote + breast o bottle
– giorno 5: purè di pera e baby rice + breast o bottle
– giorno 6: mela + breast o bottle
– giorni 7: purè di patate o zucca + breast o bottle
Tutto molto semplice, il metodo italiano invece è davvero differente, cosa che ho dovuto importare alcuni ingredienti e la carne liofilizzata che qui non si usa. Si sa i piccoli nascono già buongustai. Ecco il piano che mi ha fornito il pediatra italiano:
– giorno 1-7: pappa preparata con:
180 ml di brodo (1l di acqua + 300g fra carote e patate, ridotto a metà poi riportato alla dose iniziale con acqua bollita, tolte le verdure e filtrato),
3 cucchiai di crema di riso,
1 cucchiaino e mezzo di olio extravergine di olive (gentile del frantoio di Desenzano),
1/2 confezione di liofilizzato di carne,
1 cucchiaino di parmigiano reggiano stravecchio (solo dopo la prima settimana)
+ frutta (mela e/ banana) fresca o omogeneizzata.
Praticamente un pasto che nemmeno il mio gatto di 7 anni sarebbe capace di mangiarsi per pranzo.
Al di là del tipo di cibo da introdurre per prima, quello che mi stupisce è la quantità : qui in Irlanda si inizia con 4 cucchiaini di cibo, in Italia con una dose di 200ml di pappone.
Domani il piccolo reggerà a tutta questa quantità ? Meglio cambiare e optare per un metodo graduale come quello anglosassone?
Vediamo domani come va. Ho passato il dopocena a cucinare. Tutto è pronto. Telecamera in stand-by per immortalare la faccia che fa.