Dialettologia spiccia: l’anglomilanese
L’impatto più sorprendente per una che dalla provincia remota bresciana si trasferisce per lavoro a Milano?
Quello con l’anglomilanese 😉
Con l’uso smisurato di inglesismi, di sigle, di “tecnologismi”.
All’inizio non ci capisci molto, sembra un po’ come quando a scuola per non farti capire dai compagni antipatici ti inventavi linguaggi in codice. Poi ci convivi.
Che alla fine mi fan tanto ridere, e ci scherzo sempre su. Soprattutto al mio ritorno in provincia.
Oggi ho chiesto al collega: “Ehi, mi sharri l’agenda?”
E lui: “Sì, guarda che ti ho creato uno slot oggi dalle 14 alle 15”.
Morale: hai un buco oggi che ci vediamo? 😀
Ieri mi ha telefonato un’amica, catapultata all’improvviso in una realtà simile.
Le ho detto: “Il segreto sta nel capire cosa significhi deployment, e per quando lo hanno fissato, ossia fino a che ora ti toccherà lavorare la sera!” 😉
ps. Poco dopo una collega mi chiama e mi chiede il significato di ASAP.
Son stata punita.
5 commenti
baldo
Quando un’amica che lavorava a Milano mi ha detto “domani il mio capo mi deve brifingare” l’ho mandata a quel paese… per certe cose non ci deve essere pietà … 🙂
LaLui
@baldo: io di solito dico briffare 😉
arwen_h
come ti capisco!!!!
e odio la parola deploy, deployment e vari, che tra l’altro viene usata spesso in maniera impropria >_<
deploy == guai
lafra
Aspetta che faccio un check delle cose che mi restano da fare. Ah si devo forwardare un email, uploadare un doc e customizzare un template.
😉
LaLui
@arwen_h concordo, solo guai!
@lafra credevo mi tirassi fuori la delivery 😉